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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

La pasta a basso IG, comune o trafilata al bronzo?

Desideri un piatto di pasta che non provochi picchi glicemici e che abbia contenuti di vitamine e minerali? Sappi che la lavorazione della pasta richiede alcune fasi precise: dalla selezione di semole di grano duro ( con un buon contenuto proteico ) alla macinazione del grano per poi arrivare all'impasto della semola macinata con acqua e alla trafilatura (lo sviluppo di lavorazione è in grado di modificare le caratteristiche nutrizionali della pasta). Per ultimo, la pasta viene essiccata con aria calda in appositi essiccatori, raffreddata e confezionata in scatole o sacchetti. Trafilatura al Teflon  La pasta trafilata al Teflon si presenta più liscia, tiene meno la cottura, non raccoglie bene il condimento e, una volta ingerita, rilascia più velocemente i suoi zuccheri/amidi nel sangue. Questo significa un indice glicemico più alto con il rischio di alzare i livelli di insulina nell'organismo.  Trafilatura al Bronzo La pasta trafilata al Bronzo ha una semola di migliore quali

Frutta Secca

Ha circa l'80% di acqua, meno della frutta fresca, quindi fornisce più calorie e una concentrazione maggiore di sostanze nutritive. La frutta secca, grazie al suo dolce naturale legato al fruttosio, può sostituire lo zucchero, perchè ha un indice glicemico più basso e non fornisce solo calorie "vuote". Al contrario: è una buona sorgente di minerali, fra cui potassio, calcio, ferro e rame. La frutta secca distribuisce preziose fibre solubili, in particolare i fruttoligosaccaridi (FOS), in grado di regolare l'assorbimento dei principi nutritivi e di facilitare la crescita della flora intestinale benefica. Ha diversi principi attivi presenti anche nella frutta fresca, per esempio i fenoli dell'uva e i caroteni delle albicocche che le danno proprietà antiossidanti e protettrici. La frutta secca ha un altro vantaggio, a differenza di zucchero e dolci convenzionali, ha un effetto alcalinizzante e contribuisce a riequilibrare il PH del sangue, con un azione depura

Essiccare è un Arte

E' un antichissimo sistema di conservazione. In passato veniva fatto in maniera rudimentale ma oggi, l'essiccazione è diventata un arte basata sulla tecnologia e permette di mantenere inalterate alcune sostanze preziose del cibo, come gli enzimi. L'essiccazione si può effettuare senza strumenti particolari: basta l'aria per diminuire a poco a poco il contenuto di acqua del cibo, migliorando la sua conservabilità. In passato, precedenti all'invenzione del fuoco, i nostri antenati devono averla scoperta casualmente e, in mancanza di qualsiasi altro strumento di conservazione, l'hanno poi usata per la loro sopravvivenza. Per millenni l'essiccazione ha sviluppato le sue radici nelle nostre tradizioni culinarie. Nei paesi dell'area mediterranea, ancora oggi, pomodori, fichi, susine, albicocche e uva sono esposti all'aperto, alla calda aria estiva, in maniera da conservarli per l'inverno. 

Pane

Il pane a lievitazione naturale ci riconduce ai profumi e sapori di altri tempi. Gli elementi in primo piano che vengono proposti nelle varie ricette di pane sono le farine ottenute dai grani antichi con i loro bellissimi nomi: Saragolla, Monococco e Timilia. Anche le farine più naturali senza additivi (responsabili di fermentazioni e gonfiori) ottenute da cereali o pseudocereali sono preziosi per la salute, come ad esempio la farina di avena e il teff. Le migliori farine dal punto di vista nutrizionale sono quelle ottenute dalla macinazione con mole di pietra. Mediante questo trattamento, lo sfarinato non è soggetto a un surriscaldamento che potrebbe irrancidire o alterare i grassi contenuti in chicchi e semi. Non solo: le basse temperature non deteriorano neanche le vitamine termolabili (sensibili al calore) che, sennò, si perderebbero. Si tratta di farine poco raffinate, simili a quelle semi - integrali o di tipo 2, completamente digeribili e con un buon equilibrio fra amidi

La pasta madre

 Ingredienti: 200 grammi di farina bio di tipo semintegrale 100 grammi di acqua tiepida Preparazione: la pasta madre si prepara possibilmente in un ambiente con una temperatura media compresa fra i 22 e i 25°C. In una terrina si versa la farina, aggiungendo l'acqua un poco alla volta fino a quando non si ottiene un impasto morbido non troppo appiccicoso. Esso va collocato in un contenitore di vetro precedentemente infarinato. Si copre il contenitore con un panno umido e della pellicola trasparente, per due giorni.  Rinfrescamento della pasta madre: trascorsi i due giorni, l'impasto inizia a gonfiarsi con la formazione di grandi alveoli. Bisogna pesarlo e sottrarre 200 grammi. Il restante va riposto in frigo. Per rinfrescare la pasta madre basta aggiungere altri 200 grammi di farina e 100 ml di acqua. Si procede allo stesso modo come è stato descritto in precedenza e si fa riposare per altri due giorni. Il procedimento di rinfresco della pasta madre va co